Dopo l’esperimento (sfortunato) del russo YotaPhone, ecco il tablet con display e-ink reattivo come uno schermo tradizionale
Il nuovo Daylight DC1 elimina la fastidiosa luce blu e abbassa notevolmente i consumi energetici.
Il recupero della tecnologia eink potrà inaugurare un nuovo modello di sviluppo dei tablet? Oppure si tratta del canto del cigno di un dispositivo ormai considerato obsoleto?
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@sposadelvento @informatica @salvadorbs @informapirata
Poi dopo un paio di anni mi e’ caduto e si e’ rotto lo schermo.
Ma non avrei potuto resistere ancora a lungo con le altre limitazioni hw e, soprattutto, software.
Se non funziona google calendar pazienza, da informatico mi metto un server per calendari (!), ma se l’homebank della mia banca, o l’app dello spid, o IO, necessitano delle librerie di google, anche solo perche’ sono state compilate cosi’… non e’ che cambio banca.
Con un diverso livello di assistenza, ne riprendo uno anche domani
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@sposadelvento @luca @informatica @salvadorbs @informapirata @lealternative le app delle banche non sono delle divinità immutabili. Come qualcuno si é dato da fare per sviluppare OS non proprietari, così ognuno può iniziare a porre domande alle proprie banche sulle scelte tecnologiche (ma anche su come investono i nostri soldi, per dire) e agire di conseguenza. Le alternative esistono ;)
@esplovago @sposadelvento @informatica @salvadorbs @informapirata @lealternative
Io sono un sistemista linux / applicativo / telecomunicazioni
Se continuano a produrre prodotti hw che soddisfano le tue esigenze , diverse dalla mie, ottimo.
Io volevo uno smartphone con schermo e-ink che potesse far girare *tutto* il software che mi serviva, senza portarmene dietro altri.
Non tutto il software che uso lo scelgo sempre io, pensa al sw aziendale in reperibilita’, a google authenticathor, microsoft teams.
Comunque gli smartphone e-ink non li fanno praticamente piu’, ne con google, ne senza, quindi il problema non si pone.
@luca @informatica @salvadorbs @esplovago @informapirata @lealternative @sposadelvento
Va bene tutto ma la disinformazione no. Uso /e/OS da qualche anno, google authenticator non credo che abbia problemi a girare, in ogni caso in moltissimi casi (tutti?) si può sostituire con altro. Uso quotidianamente aegis. L’app di autenticazione di una banca funziona, per le altre non è necessaria. Magari c’è qualche banca che obbliga a usare app scrause… Le app di servizi bancari non le uso, se i siti sono fatti bene non servono. MS teams fino a qualche settimana fa, l’ultima volta che l’ho usato funzionava. Ho provato anche zoom un paio di anni fa…
Tutto questo per dire che /e/OS non è inusabile, anzi, io mi ci trovo proprio bene. Raramente qualcosa non funziona come dovrebbe, ma ti assicurò che è molto raro.
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@sposadelvento
Io semplicemente non la uso.
C’è un sito web da cui posso fare tutto.
@luca @informatica @salvadorbs @informapirata @lealternative
@Shamar quale banca, per curiosità? Io ho 5 conti con 5 banche diverse e ognuna utilizza app per smartphone per l’autenticazione da web…
@sposadelvento @luca @informatica @salvadorbs @lealternative
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@sposadelvento @informapirata @Shamar @luca @informatica @salvadorbs a me BancoBPM continua a dare l’OTP fisico su richiesta
@lealternative @sposadelvento @informapirata @Shamar @luca @informatica @salvadorbs #BancaEtica offre la “Secure Call” come alternativa all’app proprietaria (pagina 14): https://assets.bancaetica.it/Guide/BE-Manuale-Area-Clienti-Privati-Organizzazioni-Light.pdf
@lealternative grazie, non lo sapevo
@sposadelvento @Shamar @luca @informatica @salvadorbs
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@luca @informatica @salvadorbs @informapirata @sposadelvento
La colpa è di chi sviluppa le app, e non c’è scritto da nessuna parte che un cittadino sia tenuto ad avere uno smartphone. Per esempio:
- SPID: molti provider forniscono auth di secondo livello con SMS (o forse anche secure call)
- Banche: alcune banche consentono il secondo fattore tramite token fisico o certamente “Secure Call” (che è meglio di un SMS)
@esplovago @luca @informatica @salvadorbs @informapirata @sposadelvento poi se hai poste come provider di SPID e scegli l’autenticazione tramite sms e non tramite app, c’è un limite di 10 accessi in due mesi (circa)…devo ancora capirne il motivo…
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@luca @informatica @salvadorbs @informapirata @sposadelvento
- App IO: qui il problema grave è che è anni che si attende la versione web: https://github.com/pagopa/io-app/issues/4176 (leggere il thread è molto istruttivo). E’ da tempo che anche viene richiesta la versione per @fdroidorg https://github.com/pagopa/io-app/issues/1718 (anche questo thread è istruttivo)
@esplovago @luca @informatica @salvadorbs @informapirata @sposadelvento @fdroidorg non si fanno amare quelli di pagopa… Ghostano quasi tutte le issue, hanno un sistema di gestione privato e pertanto tutte le PR vengono ghostate. Lo definirei un falso Open Source.
@tiziodcaio @luca @informatica @salvadorbs @informapirata @sposadelvento @fdroidorg però non è un’azienda privata qualsiasi e che può “fregarsene”. Ha in appalto l’infrastruttura e il codice del sistema digitale pagato da noi cittadini.
@esplovago @luca @informatica @salvadorbs @informapirata @sposadelvento @fdroidorg a quel punto non lo vendi come software Open Source se non è compilabile da locale
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@sposadelvento ci sono, ci sono… Il problema è la loro capacità di incidere sul processo decisionale. La politica sa che questi temi non portano un solo voto in più!
@esplovago @luca @informatica @salvadorbs @fdroidorg
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@sposadelvento la mia non è un’impressione, ma una constatazione. Nessuno viene votato per le proprie posizioni in favore della tecnologia aperta, della privacy o dell’istruzione informatica. I parlamentari che hanno mostrato competenza e sensibilità sull’argomento sono finiti in parlamento per cooptazione (Quintarelli), per il ruolo di spicco nel partito (Filippo Sensi) o per capacità di lavorare sul territorio (Mantovani).
@esplovago @luca @informatica @salvadorbs @fdroidorg