Le matrici di collisione evidenziano la causa dei pericoli della strada.
#Istat quest’anno ha pubblicato le matrici di collisione, per morti e feriti, entro e fuori dall’abitato.
Significativa quella “feriti nell’abitato”: in ambito urbano, vicina alle categorie piu vulnerabili, l’#auto andrebbe dosata con il contagocce. Invece anche qui i feriti, in tutte le categorie di trasporto, sono vittime principalmente della prepotenza dell’auto.
https://www.istat.it/comunicato-stampa/incidenti-stradali-in-italia-2023/
@rivoluzioneurbanamobilita
Fin’ora avevo solo visto la matrice europea, che avevo ripubblicato nel fediverso:
https://sociale.network/@Pare/112163628145575941È una novità interessante e positiva vedere questa matrice pubblicata per l’Italia dall’ISTAT.
Poiché oltre ai 3039 morti ci son stati 224634 feriti, di cui 16875 gravi, cioè rispettivamente quasi 74 e oltre 5 volte tanto, sarebbe interessante vedere le matrici anche relativamente a questi casi di #ViolenzaStradale .
Sia per l’Europa che per l’Italia.
@energia@rivoluzioneurbanamobilita @energia 358 pedoni morti per collisione con biciclette?? 😬😬 A quanto andavano?! 😰
@rivoluzioneurbanamobilita @energia Aaaah ecco, mi pareva impossibile 😅
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@toad capisco il ragionamento, infatti nei Paesi Bassi il numero di morti in bici è simile a noi, con una popolazione molto inferiore.
Però ci sono vari aspetti da valutare, in ordine casuale:
- per ridurre morti e feriti devi agire dove hai il massimo risultato: obbligare a mettere il casco sul monopattino o diminuire la velocità delle auto?
- l’auto, a causa di massa e velocità è pericolosa per tutti. Se il 100% dei morti è in bici, ma il numero assoluto è 300 è meglio->
@toad
->
Per concludere, le matrici di collisione da sole non dicono molto. Direi che servono soprattutto per capire dove vanno concentrate le risorse.Un altro aspetto importante non catturato è la mortalità per km percorso. Da quello viene fjori che l’Italia è messa molto male: poche bici, pochi km, alfa mortalità per km. Ovviamente altri come Paesi Bassi o Belgio sono messi molto meglio. È detta “safety in numbers”, ovvero più gente usa la bici, più sicuro è andarci.
@rivoluzioneurbanamobilita @energia al di la delle tue, giustissime, osservazioni questi dati dovrebbero farci riflette su quanto siamo vulnerabili sulla strada.
Se è vero che nei percorsi cittadini c’è poco da fare è pure ora di usare ciclabili e ciclopedonali per gli spostamenti più lunghi.
@rivoluzioneurbanamobilita @energia oh no. Ora chi glielo spiega a mr. I monopattini elettrici sono la rovina dell’umanità bisogna abolirli subito per riportare sicurezza in strada?
@CiaobyDany @rivoluzioneurbanamobilita @energia credo i monopattini siano pericolosi per sé, non per gli altri, come riportato in queste tabelle
Vero, ma in questonsenso i motocicli sono molto più pericolosi. Eppure nessun ministro se ne preoccupa…
@rivoluzioneurbanamobilita
Beh, dai, non stupisce. Il populismo funziona sempre così: ce la si prende con gli ultimi arrivati, semplicemente.Poi, con la dilagante mancanza di lungimiranza del nostro sistema produttivo che è restato, e ancora vuol restare, ancorato al fossile (dire medioevo sarebbe dire poco)… si aggiunge l’argomento “invasione degli immigrati”, qui nel senso di prodotti, stranieri o peggio asiatici e cinesi!
Intanto la gente muore sotto le auto.
@quinta @CiaobyDany @energia@Pare @rivoluzioneurbanamobilita @CiaobyDany @energia anche la base numerica probabilmente conta. gli incidenti con palloni aerostatici sono meno di quelli con ultraleggeri, sul totale degli incidenti aerei (aka, circolano molti meno monopattini che auto. un discorso approfondito imho dovrebbe tenere conto degli incidenti per chilometro percorso)
@quinta certamente. Le matrici di collisione sono uno strumento parziale che è utile soprattutto a individuare su quale aspetto agire per ottenere una diminuzione di morti e feriti, come provavo ad argomentare in un’altra risposta:
https://mastodon.uno/@rivoluzioneurbanamobilita/112956418683427196
@quinta
Le metriche possibili sono tante.
Quelle per chilometro e passeggero certamente diranno che il mezzo più sicuro è l’aereo.La metrica per viaggio effettuato, ad esempio, dà risultati assai diversi e permette di capire che nei centri urbani (tanti spostamenti brevi) le automobili sono più pericolose dei monopattini, quando si sommano i morti “causati” a quelli “subiti”.
Contando anche i danni sociali/ambientali, tutto cambierebbe ancora.
@rivoluzioneurbanamobilita @CiaobyDany @energia
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@cgbencini
La penso molto divrrsamente. C’è per esempio la ptepotenza dello spazio: in ambito urbano, dove lo spazio è poco, l’auto è prepotente perché usa tanto spazio.Poi c’è la prepotenza della imponenza: un’auto è grossa, potente e veloce, quindi quando si muove, specialmente in spazi piccoli diventa prepotente.
Il cambio culturale serve, ma deve essere indotto. Lo strumento sono le leggi che limitano la presenza e la velocità delle auto lì dove sono meno adatte.
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@cgbencini
Certamente. Ma mettiamo le cose in prospettiva.L’energia cinetica di un’automobile è tra le 100 e le 1000 volte superiore a quella di una persona in bici considerando la differenza di peso e velocità.
Bici sui marciapiedi a tutta velocità non ce ne dovrebbero essere. Se però l’obiettivo e diminuire in modo significativo morti e feriti, bisogna concentrarsi su altro, come è chiarissimo dalle matrici