@informatica Salve, mi servirebbe un consiglio.
Ho comprato un mini pc beelink eq12 da usare come cloud self-hosted ma non supporta nativamente il RAID. Qualcuno sa consigliarmi un dual-bay ssd m2 case con USB 4.0 o minimo 3.2 gen 2 che supporti il RAID? Oppure ci sono altre soluzioni?
Visto che parli di self hosting, immagino che per RAID tu intenda btrfs o zfs?
Se sì, ti andrà bene una qualunque enclosure con due dischi (o anche due dischi esterni “singoli”: non serve alcun supporto hardware speciale).
Al tuo posto, io però manderei indietro il belink (o lo rivenderei su ebay) e ,o comprerei un computer in cui si possano montare due dischi senza bisogno di cavi volanti e scatole esterne. Tra l’altro, le enclosure USB costano un botto e probabilmente, pur perdendoci qualcosa se rivendi il belink, alla fine ci risparmi pure.
Non li ho comprati nè provati (per ora resisto ancora col mio vecchio nas), ma ti direi di un’occhiata a questi:
Alternativamente, potresti considerare di tenere il belink e non usare del tutto RAID… in sua vece, potresti avere un backup (automatizzato!) su un qualche altro computer che non usi (anche se non hai computer vecchi in giro e ne devi comprarne uno apposta, probabilmente non ti costerà tanto di più dell’enclosure usb4).
Due copie su due macchine diverse sono meglio di due copie sulla stessa macchina, soprattutto se consideri che,
se ti si rompessequando ti si romperà uno dei dischi che hai in RAID, poi dovrai saper intervenire per sostituire il disco andato senza perdere dati (ok, anche con due computer, ma è più difficile perdere dati copiando file da un backup che facendo resilvering per la prima volta nella tua vita).PS: per i dati va benissimo SATA e non necessariamente ti servono ssd, tanto per la banda il collo di bottiglia sarà comunque la tua ethernet (o wifi) e di solito la latenza non è un gran problema per uso domestico (spesso si leggono pochi file grossi).
Il raid hardware è da evitare: se si rompe il controller bisogna comprarne uno uguale per recuperare i dati. Il raid software su linux si può fare a vari livelli: madman è al livello più basso lavorando direttamente sulle partizioni o sui dischi. Lvm lavora ad un livello d’astrazione un po’ più alto permettendo di gestire volumi logici sparsi tra più dischi. Poi ci sono filesystem come btrfs o zfs che offrono opzioni simili ad alcuni livelli raid.
madman ->
mdadm
?mdadm
Si, l’autocorrettore del cell diventa creativo con i nomi di programmi :/
Bello però madman!
Come hanno detto altri, l’hardware raid e’ assolutamente non necessario. Usa ZFS. Se non hai molta dimestichezza con i file systems, usa truenas. Io uso proxmox con Truenas virtualizzato.
@lorentz è per questo che volevo installare trueNAS, perche ZFS è il piu affidabile al momento. Il problema è che il mio pc non supporta nativamente il RAID. Cosa posso fare per risolvere il problema?
Il punto è proprio questo, non c’è bisogno di un supporto nativo, fintanto che puoi collegare più di un disco al computer puoi fare un raid software con uno degli strumenti detti prima. non ho mai usato trueNAS, ma dato che è un sistema orientato a fare NAS mi aspetto che si integri con almeno uno (se non tutti) gli strumenti citati. Ti consiglio di fare un’installazione di test e vedere che opzioni ci sono. Puoi usare una macchina virtuale per fare degli esperimenti veloci. Durante l’installazione di Debian ricordo che c’è uno step per configurare il raid software ed è abbastanza esplicito. Altrimenti si può sempre installare il sistema su lvm o btrfs ed attivare la replica in un secondo momento.
Non ho mai usato madman, quindi non so dare consigli a riguardo. Ho usato un po’ lvm, è un po’ ostile a mio parere ma molto flessibile e ci sono molti tutorial e guide sparsi per internet. Non ho mai usato zfs, ma ho fatto qualche esperimento con btrfs (che ha preso molta ispirazione da zfs) e credo sia l’opzione più semplice. Se zfs è supportato nativo dall’installer verosimilmente avrà l’opzione per usare due dischi in raid. Altrimenti installi il tutto su un singolo disco zfs, aggiungi il secondo disco e poi esegui qualcosa tipo
zpool add disco1 raid0 /dev/disk2
per aggiungere il nuovo disco. Potrebbe essere necessario anche qualche comando per ribilanciare i dischi. Ti consiglio comunque di cercare qualche manuale e dare una lettura approfondita così anche da sapere cosa fare nel caso qualcosa vada storto@lorentz grazie mille per le dritte. Avevo fatto qualche ricerca e zfs ha funzionalita piu avanzate di btrfs, riesce a individuare gli errori e file doppi che si possono creare e cancellarli facendo risparmiare spazio. Provero a usare truenas in vm con proxmox sperando che l’hardware regga. Detto cio che RAID mi consigli e come posso collegarmi al cloud fuori casa? Io pensavo una vpn (senza aprire porte al modem) ma il problema è che uso gia una vpn sul mio smartphone android. Cosa mi consigli?
che RAID mi consigli
Da cosa vuoi proteggerti e quanto sei disposto a spendere? Prima di tutto ricorda che raid non e’ backup. Il raid ti protegge da un disco che si rompe, ma un sovraccarico di corrente può bruciarti tutto il computer, quindi una strategia di backup seria e’ sempre d’obbligo.
Detto questo io fino ad ora ho usato un semplice raid1, usi 2 dischi che hanno lo stesso contenuto. Un po’ ero forzato perché la mia vecchia NAS aveva solo 2 slot ed un po’ onestamente non ho mai avuto motivo di andare oltre. Conosco personalmente gente che non si fida di nessun raid che abbia meno di due dischi di parità, la spiegazione che danno e’ che se hai un raid5 (4 dischi di cui 1 di parità) quando un disco si rompe devi rileggere il contenuto di tutti gli altri per sostituirlo con uno nuovo, questo mette gli altri sotto stress ed aumenta la probabilità di romperne un secondo. Nonostante trovi la spiegazione molto convincente (tra l’altro dettata da loro personale esperienza) non credo sia un problema concreto per l’uso che ne faccio io.
La mia strategia di backup per le cose importanti (principalmente foto) e’: un backup offline, ho un disco USB che connetto di tanto in tanto alla nas e faccio una copia di tutte le ultime foto aggiunte. Un servizio di cloud cold storage (backblaze era il più economico quando avevo cercato qualche anno fa, e non ho mai avuto bisogno di cambiare) e periodicamente la mia NAS lancia rclone per fare un backup incrementale crittografato sul client. L’idea e’ che tutti i file in cloud sono illeggibili anche nel caso di accessi non consentiti.
come posso collegarmi al cloud fuori casa? Io pensavo una vpn (senza aprire porte al modem) ma il problema è che uso gia una vpn sul mio smartphone android.
Senza aprire porte credo che l’unico servizio sia https://tailscale.com. Non lo uso personalmente ma ne ho sentito parlare molto bene. Hanno un generoso piano gratuito che dovrebbe andare bene per la maggior parte della gente.
Senza aprire porte sul router, devi per forza appoggiarti ad un server esterno. Io ho un piccolo server virtuale su hosthatch.com il piano non credo ci sia più ma di tanto in tanto fanno offerte economiche che non scadono fintanto che le rinnovi. E poi ho messo wireguard su quello, sulla nas e sul cellulare. Onestamente, se hai un IP pubblico a casa aprire una porta per la vpn e’ ragionevolmente sicuro ed hai il vantaggio che non costa nulla. Io ho fatto questa configurazione quando la mia internet di casa non aveva ip pubblico quindi era irraggiungibile. Ora che ho cambiato provider ho configurato anche la connessione diretta tra il mio cellulare e la nas di casa, ma ho problemi a tenere la vpn collegata quando passo dalla rete pubblica alla wifi di casa (credo sia un problema del modem che e’ veramente inconfigurabile, ma non ho avuto ancora tempo o voglia per cercare alternative).
In ogni caso, non mi pare che android supporti piu’ di una vpn attiva. Quindi dovrai scegliere quale usare. Ma anche in questo caso, perché hai una vpn sempre attiva sul cellulare? da cosa ti vuoi proteggere? a mio parere c’e’ molta disinformazione sulle vpn. Hanno molto senso ma in casi ben precisi (raggirare blocchi nazionali, trasferire dati su una rete insicura, oscurare la navigazione) ma per l’utente medio che usa internet in una nazione non ostile sostanzialmente per navigare solo in siti https, una vpn non aggiunge molta sicurezza se non nascondere al tuo provider i nomi dei siti che visiti (ed anche questo ormai non e’ piu’ del tutto vero con le ultime estensioni https).
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