Francesca Albanese è nel mirino degli Stati Uniti e di Google per le sue accuse contro Israele
La relatrice italiana è diventata il primo funzionario delle Nazioni Unite nella storia a subire misure punitive americane e una campagna diffamatoria da parte del motore di ricerca
https://www.wired.it/article/relatrice-onu-francesca-albanese-sanzioni-stati-uniti-google-israele/
@braccio982 ma scherziamo? A parte il fatto che il suo ragionamento è molto più complesso di come l’hai riassunto, un funzionario di un’organizzazione internazionale non può essere soggetto a sanzioni da parte di un’azienda privata solo perché il suo governo ha deciso di farlo.
Soprattutto il problema è che quel soggetto privato è uno dei monopolisti più problematici della storia umana
@informapirata Ho detto infatti che mi dispiace. Ho solo accennato al fatto che la giornalista in una trasmissione tv in una rete di primaria importanza ha affermato che Hamas non sono terroristi, e questo non lo può dire.
@braccio982 però occhio: lo status di terroristi dell’organizzazione politica Hamas rispetto al suo braccio armato (o ai suoi bracci armati – non sono un esperto) è una questione molto complessa e bisogna fare attenzione a chi, per intenti propagandistici e per colpire la reputazione delle voci scomode, cerca di banalizzare chi compie distinzioni che a noi possono sembrare odiose, ma che sono più che comprensibili e anzi doverose nell’ambito del diritto internazionale.
@informapirata L’organizzazione di Hamas è ritenuta come terrorista da gran parte della nazioni del mondo. Cercare di far credere diversamente quando queste persone usano civili e bambini come scudi umani non penso sia rispettoso nei confronti dei palestinesi.
@braccio982 scusa, ma in questa fase storica mi sembra umanamente orrendo e intellettualmente ipocrita preoccuparsi di quello che è rispettoso dei Palestinesi, quando può essere usato per contestare quelle poche personalità che si battono affinché termini lo sterminio degli abitanti di Gaza
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